Tensione sui prezzi del gas ai massimi dallo scorso 23 febbraio
L'aumento frena le importazioni di Gnl verso l'Europa
(di Paolo Verdura) La bella stagione in arrivo e le scorte di ancora ben al di sopra del 50% in Europa non sono sufficienti a far calare il prezzo del metano. Venerdì scorso al mercato di Amsterdam (Ttf) si è raggiunto un nuovo massimo dallo scorso 6 marzo, con un rialzo del 3,75% a 27,03 euro al megawattora (MWh) sulla chiusura del giorno prima. Alla base di questa fiammata di fine stagione c'è la maggior richiesta di gas in Asia, a causa degli aumenti del carbone registrati nelle ultime settimane, proprio mentre i prezzi del gas scendevano. Una dinamica favorevole che si era innescata in Europa grazie anche alla regolarizzazione degli approvvigionamenti: in primis grazie alla riduzione delle importazioni da gas russo scese dal 40% del 2021, con oltre 150 miliardi di metri cubi, ai 43 miliardi di metri cubi del 2023 (8%), con l'azzeramento previsto dall'Ue al 2027. A spingere sui consumi di gas in Asia - spiegano gli esperti - le minori emissioni di Co2, che secondo gli analisti generano risparmi in termini di certificati verdi per l'industria. Per questa ragione proprio in Asia gli analisti prevedono un aumento di energia termoelettrica prodotta con il gas, e questo continuerà inevitabilmente a influenzare la domanda. La situazione comunque per ora resta sotto controllo. I prezzi, al di là delle oscillazioni, si mantengono sui livelli del novembre del 2021. Il 24 di quel mese il gas chiuse al Ttf di Amsterdam a quota 26,79 euro al megawattora. Da allora si è raggiunta una quotazione più bassa solo lo scorso 22 febbraio, a 23,29 euro, e il giorno successivo a 23,06 euro. Da quel giorno in poi i prezzi sono saliti fino al massimo del 15 marzo. Ma non è escluso un nuovo cambio di rotta, tanto che gli analisti di Wood Mackenzie prevedono un calo da 8,4 a 6,7 dollari (da 7,71 a 6,15 euro) per Mbtu (milioni di unità termiche britanniche) sulla piazza di New York. Tuttavia, proprio a causa della maggior richiesta di gas in Asia, in Europa è previsto un calo di 17 miliardi di metri cubi nelle importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto) rispetto agli oltre 120 miliardi del 2023. Da un lato influiscono i minori consumi e dall'altro le scorte che si mantengono su livelli record per la stagione. In Europa, con la primavera alle porte e la prospettiva di temperature ancora più miti, le scorte raggiungono il 59,77% della capacità a 682,16 terawattora (TWh). In Germania, il Paese più virtuoso ed energivoro, sono al 66,25% a 168,81 TWh. Seconda è l'Italia al 56,47% a 111,22 TWh, seguita dai Paesi Bassi (54,29% a 77,37 TWh), dall'Austria (75,43% a 73,9 TWh) e dalla Francia (38,87% a 52,22 TWh).
(P.Toussaint--LPdF)