Abi, norme permettano l'aiuto alle imprese in difficoltà
In attesa consultazione per revisione linee guida
L'autorità bancaria europea dovrebbe rivedere le norme sul default per eliminare il "paradosso" che vede le banche impossibilitate ad "aiutare il cliente in difficoltà" spalmando il debito su più anni, perchè così facendo gli renderebbe "molto più difficile la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti". E' quanto afferma il dg dell'Abi Giovanni Sabatini nell'intervento a 'Credito e finanza 2024" rilevando come "le banche sono soggette a disposizioni di vigilanza di matrice europea che scoraggiano la concessione di facilitazione nel rimborso del debito (come ad esempio le moratorie)". L'applicazione di tali misure comporta infatti la classificazione dell'impresa beneficiaria in forborne o, addirittura, in default". Sabatini ha ricordato infatti come le flessibilità introdotte nella pandemia dall'Eba siano state revocate nel 2021. Il dg indica quindi una possibile via: la revisione delle linee guida sulla definizione di default. "Siamo in attesa dell'apertura della consultazione in materia da parte dell'Autorità di vigilanza. La nostra richiesta è da un lato l'innalzamento della soglia dell'1% (ad esempio fino al 5%) e/o la sua modulazione in funzione delle caratteristiche dell'esposizione (come la durata residua del prestito e tassi di interesse, originari e attuali); dall'altro l'esclusione dal campo di applicazione della norma delle misure di concessione (pubbliche o private) applicate a beneficio dei debitori che hanno subito danni da eventi calamitosi (ad esempio, alluvioni o terremoti)".
(R.Dupont--LPdF)