La transizione con il piccolo nucleare e il nodo 'accettazione'
Da Aware un paper sul ruolo degli Small modular reactors
Il piccolo nucleare con gli Small Modular Reactors può rappresentare uno strumento importante per contribuire alla decarbonizzazione ma resta il nodo dell'accettazione pubblica del nucleare come fonte di energia. Sono questi i due elementi fondamentali sui quali ci si è concentrati in occasione della presentazione del paper di Aware: "le nuove prospettive dell'industria nucleare", dedicato alle caratteristiche e alle potenzialità degli Smr, al contributo che possono apportare alla decarbonizzazione e i limiti del loro attuale sviluppo e presentato da Federico Ciolfi e Riccardo Antonucci. Chiamati a confrontarsi, tra gli altri, Silvia Fregolent, Luca Sbardella, Luca Squeri, Andrea Barabotti, Enrico Mainardi, Mariano Tarantino, Ulisse Pasquali, Andrea Bombardi, Marco Ravazzolo, Giovanbattista Patalano. Secondo i risultati emersi con gli Smr si riducono i costi di costruzione e di gestione degli impianti nucleari, mantenendo gli standard di sicurezza e prestazioni con un costo di costruzione medio inferiore del 54,9% rispetto ai reattori di generazione III+ o IV. "Tuttavia -sottolinea anche la ricerca - è importante sottolineare che l'evoluzione dei costi degli Smr è ancora incerta, e attualmente esistono una vasta gamma di stime di costo. Nonostante queste sfide, i risultati dell'analisi sono incoraggianti e suggeriscono che gli SMR potrebbero rappresentare una svolta significativa nel settore nucleare". Sarà però necessario, sottolinea ancora il paper affrontare le preoccupazioni riguardanti la sicurezza e migliorare la comunicazione pubblica per aumentare l'accettazione pubblica di questa tecnologia, migliorando la trasparenza, l'educazione e il coinvolgimento del pubblico. Per fare questo si suggeriscono alcuni interventi come incentivare la ricerca e lo sviluppo stanziando finanziamenti e agevolazioni fiscali, stimolare investimenti privati, sostenere l'integrazione industriale, definire normative chiare e standard di sicurezza specifici per gli Smr, implementare un sistema di valutazione ambientale, promuovere programmi di formazione e istruzione per professionisti del settore nucleare e industriale, favorire la cooperazione internazionale.
(A.Monet--LPdF)