Lombardia a capo dell'Alleanza europea delle Regioni automotive
Assessore Guidesi nuovo presidente, entrerà in carica da gennaio
La Lombardia assume la guida dell'Automotive Regions Alliance (Ara), l'alleanza tra 36 Regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell'industria automobilistica e dell'indotto con l'obiettivo parallelo di tutelare imprese e posti di lavoro. Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, è stato eletto presidente dell'Ara nel corso della conferenza annuale all'Autodromo di Monza ed entrerà in carica dall'1 gennaio 2025. "L'obiettivo è trovare sinergia tra le Regioni, abbiamo lavorato tanto per arrivare fino a questo punto. Ci sono 36 Regioni europee che come noi hanno la filiera della componentistica dell'automotive oppure che ospitano i costruttori. Un settore in grande difficoltà - ha spiegato Guidesi - e l'intento è quello di fare proposte alla prossima Commissione europea per avere i cambiamenti necessari affinché questo settore continui a essere strategico a livello europeo e per correggere gli errori fatti in precedenza. Chiediamo piena libertà tecnologica e piena libertà d'azione per far in modo che obiettivi vengano raggiunti ma che venga anche salvato il settore". Per la Lombardia e per Guidesi, si tratta di un 'riconoscimento' di un percorso iniziato oltre due anni fa insieme a tutto il sistema lombardo per salvaguardare un settore che in Lombardia, come ha ricordato il governatore Attilio Fontana, anche lui presente a Monza, conta su una filiera da 30mila aziende e 100mila dipendenti. Guidesi due anni fa partecipò a Lipsia, in Germania, alla prima assemblea annuale dell'Ara ponendo l'accento sul concetto di neutralità tecnologica e ribadendo comunque l'importanza di raggiungere gli obiettivi europei. Tesi ribadite anche nella seconda assemblea annuale dell'Alleanza a Pamplona, dove "la Lombardia è riuscita a portare sulle sue posizioni tutte le 8 regioni italiane" aderenti. A Monza è stata firmata oggi la nuova dichiarazione con passaggi voluti dalla Lombardia e sottoscritti da tutte le 36 Regioni. Tra i più significativi il richiamo alla "neutralità tecnologica", alla "vitale importanza dell'industria automobilistica per la prosperità e la competitività - nonché per la coesione economica, sociale e territoriale - dell'Unione europea" e alla "necessità di rispettare l'ampia varietà di situazioni di mobilità e di integrare l'elettrico con le tecnologie alternative". Di matrice lombarda anche il capitolo sull'esigenza di escludere le auto storiche dai vincoli sugli obiettivi climatici.
(H.Duplantier--LPdF)