Nuova causa di Musk contro OpenAI, non diventi a scopo di lucro
E' il secondo ricorso al tribunale dopo quello di marzo scorso
Elon Musk ha nuovamente chiesto a un tribunale statunitense di impedire al produttore di ChatGPT OpenAI di convertirsi in un'impresa a scopo di lucro. Gli avvocati che rappresentano il miliardario e la sua startup di intelligenza artificiale, xAI, riferisce Cnbc, hanno depositato l'ingiunzione venerdì. L'ingiunzione richiede anche che OpenAI venga fermata dal presunto divieto imposto ai suoi investitori di finanziare aziende concorrenti. La mossa è l'ultimo sviluppo di una faida commerciale tra OpenAI e Musk, che ha co-fondato il gruppo nel 2015, abbandonandolo poi nel 2018. Musk ha accusato OpenAI di impedire ai suoi investitori di effettuare investimenti in rivali, il che metterebbe la sua startup in una posizione di svantaggio in un settore in cui sono in gioco miliardi di dollari. OpenAI è stata fondata come organizzazione non-profit e da allora è passata allo stato di impresa a scopo di lucro "limitata". Attualmente sta cercando di diventare una società di pubblica utilità a scopo di lucro, il che potrebbe attrarre maggiori investimenti. Musk ha già intentato una causa contro l'azienda a marzo, accusandola di aver violato la sua missione non-profit originale di rendere la ricerca sull'intelligenza artificiale disponibile a tutti. OpenAI sostiene invece che la causa di Musk, così come il suo sostegno allo sviluppo open source per l'intelligenza artificiale, non è altro che un caso di invidia dopo aver lasciato l'azienda.
(R.Lavigne--LPdF)