Nuovo processo in Iran contro l'attivista e Nobel Mohammadi
Inizia domani. Lo ha reso noto la famiglia
La cittadina iraniana Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace, attualmente in carcere, deve affrontare un nuovo processo per le accuse mosse contro le forze di sicurezza di aver aggredito sessualmente le prigioniere. Lo ha reso noto la sua famiglia. Il processo, che dovrebbe iniziare domani, si riferisce a un messaggio audio che ha condiviso dal carcere in aprile, e diffuso dai suoi sostenitori, in cui denunciava una "guerra su vasta scala contro le donne" nella repubblica islamica. Nel messaggio invitava a condividere le loro storie di arresti e violenze sessuali per mano delle autorità. In questo processo dovrà rispondere di "propaganda contro il regime". Mohammadi, detenuta nel carcere Evin di Teheran, ha citato il caso della giornalista e studentessa Dina Ghalibaf che, secondo gruppi a tutela dei diritti umani, è stata arrestata dopo aver accusato le forze di sicurezza di averla ammanettata e aggredita sessualmente durante un precedente arresto in una stazione della metropolitana. Mohammadi è in carcere dal novembre 2021 e da diversi anni non vede il marito e i gemelli che vivono a Parigi. Sta già scontando condanne basate su diverse condanne emesse negli ultimi anni. Secondo la sua famiglia, le sue condanne ammontano ora a 12 anni e tre mesi di reclusione, 154 frustate, due anni di esilio e varie restrizioni sociali e politiche. L'attivista è da tempo una strenua oppositrice dell'obbligo per le donne iraniane di indossare il velo e ha continuato la sua campagna anche in carcere, rifiutandosi di indossare l'hijab davanti ai funzionari uomini.
(F.Bonnet--LPdF)