Al via il controllo dei narco-ippopotami di Escobar in Colombia
Presentato un 'piano di gestione' contro la proliferazione
L'annoso problema della proliferazione dei narco-ippopotami di Pablo Escobar in Colombia si avvia verso una soluzione. Dopo aver sondato senza successo la possibilità di "espatriare" alcuni dei 160 esemplari che stanno alterando il complesso ecosistema del fiume Magdalena, il ministero dell'Ambiente del governo di Gustavo Petro ha pubblicato oggi un'ordinanza dove si delineano diverse misure che puntano principalmente a controllare e limitare l'espansione di questi mammiferi giganti. Il "piano di gestione" si basa su uno studio realizzato congiuntamente dall'Istituto Humboldt, dall'Istituto di Scienze Naturali dell'Università Nazionale e dall'Ente Autonomo Regionale dei fiumi Negro e Nare (Cornare) e commissionato dal Ministero dell'Ambiente. Nel documento si informa che nel Paese sono presenti attualmente 169 esemplari in un'area che si estende dalla regione di Antioquia - dove si trovava la tenuta di Escobar che introdusse nel 1981 i primi quattro individui - alla depressione di Momposina, centinaia di chilometri a nord della sua ubicazione iniziale. Le cinque azioni contemplate dal piano sono la caccia di controllo; il trasferimento a zoo o paesi autoctoni; il confinamento; l'allerta precoce; e il monitoraggio. Nello studio su cui si basa il piano di gestione, gli esperti avvertono che, senza azioni per controllare la popolazione, entro il 2035 potrebbero superare i 1.000 individui con un grave impatto su tutto l'ecosistema.
(R.Dupont--LPdF)