Meridiano Cardio, ottimizzare indicatori monitoraggio del cuore
Non danno risposte a nuove tecnologie introdotte pratica clinica
Ottimizzare gli indicatori di monitoraggio esistenti per le malattie cardiache, introdurne di nuovi e misurare così i percorsi dei pazienti in termini di esiti e di processi. Sono le priorità del gruppo di esperti di Meridiano Cardio, condivise oggi nel corso della Conferenza Stampa "Cardiovascular Health for All - Quali prospettive per l'Italia", organizzata al Senato da The European House - Ambrosetti (TEHA), in collaborazione con l'Intergruppo Parlamentare per le malattie cardio, cerebro e vascolari. Dei 75 indicatori censiti, ben 46 riguardano l'ambito cardiologico, 20 l'ambito vascolare e 9 l'ambito cerebrovascolare. Focalizzando l'attenzione sull'ambito cardiologico, 32 indicatori si riferiscono all'ambito ospedaliero, vale a dire alle procedure cardio-chirurgiche, e 14 al territorio, alla gestione della fase post-infarto e dello scompenso cardiaco. Una fotografia che tuttavia non sempre restituisce l'efficacia degli interventi realizzati. "Le innovazioni degli ultimi anni che hanno modificato le procedure, i modelli di presa in carico e gestione dei pazienti cardio, cerebro e vascolari, richiedono una razionalizzazione e revisione di alcuni indicatori che in alcuni casi appaiono parziali e superati e in altri non danno risposta a nuove tecnologie introdotte nella pratica clinica", sottolinea Daniela Bianco, Partner e Responsabile dell'Area Healthcare di The European House - Ambrosetti. Per Giuseppe Musumeci, Coordinatore Scientifico del Gruppo Tecnico Rete cardiologica per l'emergenza di Agenas, "gli attuali indicatori che riguardano gli interventi sulle valvole cardiache non tengono conto della recente introduzione delle tecniche mini-invasive (TAVI e Clip Mitraliche) operate dai cardiologi interventisti alternative alle tradizionali di cardiochirurgia. Fondamentale implementare degli indicatori di volume ed esiti di queste tecniche mini-invasive in modo da poter distinguere le due tipologie di interventi e monitorarne gli outcome". Secondo Fabrizio Oliva, Presidente di Anmco, "nell'ambito dello scompenso cardiaco oltre all'ospedalizzazione sarebbe importante anche monitorare l'utilizzo dei trattamenti farmacologici raccomandati". Le malattie cardio, cerebro e vascolari rappresentano oggi la prima causa di mortalità in Italia con oltre 216mila decessi nel 2021 e burden economico di 42 miliardi di euro l'anno. "Continuano a mancare indicatori relativi alla diagnosi precoce, all'aderenza terapeutica e alla telemedicina - sottolinea Pasquale Perrone Filardi, Presidente di SIC.- . L'individuazione anche per questi ambiti di indicatori misurabili che guardino a screening cardiologici, semplificazione delle terapie e utilizzo della telemedicina, è fondamentale."
(A.Laurent--LPdF)