Per l'80% degli italiani se il Ssn regge è merito dei medici
Rapporto Fnomceo-Censis, 92,5% chiede più assunzioni
Per 8 italiani su 10 è merito dei medici se il Servizio sanitario ha tenuto negli ultimi, difficili, anni. Il 91,7% è inoltre molto orgoglioso del sistema sanitario universalistico italiano, anche se l'83,6% si aspettava investimenti molto più cospicui in sanità dopo l'esperienza traumatica della pandemia. L'investimento nel servizio sanitario è inoltre giudicato prioritario dal 65,6% degli italiani, rispetto a scuola (50,2%), infrastrutture per la mobilità (29,8%), previdenza (27,7%). Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto Fnomceo-Censis "Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all'aziendalizzazione e ritorno del primato della salute", presentato a Roma in occasione del convegno "Dall'economia al primato della persona". L'indagine rileva la sofferenza del Servizio sanitario nazionale: il 44,5% degli italiani ha sperimentato situazioni di sovraffollamento in reparti ospedalieri o strutture sanitarie. La soluzione, per il 92,5% è procedere all'assunzione di medici e infermieri nel servizio sanitario. D'altro canto, oltre l'84% degli italiani ha fiducia nei medici del servizio sanitario stesso. Per l'85% dei partecipanti, inoltre, prima di assumere medici da altri Paesi sarebbe opportuno trattenere quelli italiani evitando la loro fuga all'estero. Un modo per farlo, per l'87,2%, è migliorare le loro condizioni di lavoro e retribuzioni. La stabilizzazione contrattuale è un ulteriore mezzo, dato che l'84,5% degli italiani è convinto che avere troppi medici con contratti temporanei e intermittenti indebolisce la sanità. Fondamentale anche garantire ai medici l'autonomia: il 78,9% degli italiani è convinto che a decidere su cure, farmaci debba essere sempre e solo il medico senza sottostare a vincoli di budget o finanziari. "I medici sono il volto del nostro Servizio sanitario nazionale, sono coloro che possono tutelare la centralità della salute rispetto a qualsiasi altra esigenza anche di tipo economico", commenta il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
(H.Duplantier--LPdF)