Antigelo e freddo svelano il labile confine tra ghiaccio e acqua
Finora non era possibile osservarlo
L'antigelo e un microscopio raffreddato sotto zero hanno permesso di svelare il labile confine tra ghiaccio e acqua liquida, fino ad ora impossibile da osservare direttamente a causa della velocità con cui ghiaccio e acqua si trasformano l'uno nell'altra quando sono a contatto: l'ingegnosa soluzione è stata trovata da un gruppo di ricercatori guidati dalla giapponese Kobe University, che hanno pubblicato i loro risultati sul The Journal of Chemical Physics. Capire cosa accade all'interfaccia tra ghiaccio e liquido è fondamentale per comprendere meglio i fenomeni collegati, come la formazione dei fiocchi di neve, o il modo in cui si scioglie il gelato quando lo lecchiamo. "Ci è venuta l'idea di immergere il ghiaccio nell'antigelo a una temperatura inferiore allo zero", dice Onishi Hiroshi, che ha guidato lo studio: "In questo modo, il ghiaccio non si scioglie e l'interfaccia con il liquido non si muove, permettendo di effettuare misurazioni precise". Nonostante l'antigelo, però, i ricercatori hanno inizialmente faticato a ottenere buoni risultati. "Abbiamo poi scoperto che dovevamo raffreddare l'intero microscopio - continua Hiroshi - e ci è voluta una certa ingegnosità per garantire che potesse funzionare stabilmente a temperature così basse". I dati così ottenuti hanno permesso di osservare che, mentre il ghiaccio privo di liquido forma dei cosiddetti 'pilastri ghiacciati' alti circa 20 nanometri (un nanometro equivale a un miliardesimo di metro), nell'antigelo il confine del ghiaccio è perfettamente liscio e più duro di quanto ritenuto in precedenza. Provando anche liquidi differenti, i ricercatori hanno inoltre dimostrato che la superficie del ghiaccio assume ogni volta forme diverse, nonostante i liquidi usati avessero tutti simili proprietà.
(C.Fournier--LPdF)