Euclid, milioni di galassie inaugurano la mappa 3D dell'universo
Ed è appena l'1% di quanto la missione osserverà in 6 anni
Svelata la prima parte della grande mappa dell'universo in 3D che si sta realizzando grazie al telescopio spaziale Euclid dell'Agenzia spaziale europea: l'enorme mosaico da 208 gigapixel, che mostra milioni di stelle e galassie (pari all'1% dell'indagine che la missione condurrà nei prossimi sei anni), è stato presentato al 75esimo Congresso internazionale di astronautica (Iac 2024) a Milano dal direttore generale dell'Esa, Josef Aschbacher. Il telescopio spaziale Euclid, lanciato nel luglio 2023, ha iniziato lo scorso febbraio la sua ambiziosa missione scientifica da 1,4 miliardi di euro, che vede anche la partecipazione della Nasa. Insieme a Francia e Gran Bretagna, l'Italia è tra i principali protagonisti, con Agenzia Spaziale Italiana, Istituto Nazionale di Astrofisica, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e un nutrito gruppo di università e aziende. L'obiettivo di Euclid è osservare miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce di distanza, in modo da creare la più grande mappa del cosmo in 3D e capire di cosa sono fatte la materia e l'energia oscure che costituiscono il 95% dell'universo. Finora il telescopio ha completato il 12% delle osservazioni previste per la missione. Il mosaico appena svelato contiene 260 osservazioni effettuate tra il 25 marzo e l'8 aprile 2024. In sole due settimane, Euclid ha coperto un'area del cielo australe 500 volte più grande della Luna piena. E' riuscito così a individuare già decine di milioni di stelle nella Via Lattea e circa 14 milioni di galassie, che potrebbero essere utilizzate per studiare l'influenza della materia oscura e dell'energia oscura sull'universo. Molto particolari sono le nubi che appaiono fioche tra le stelle della nostra galassia, visibili in azzurro chiaro sullo sfondo nero dello spazio: sono un mix di gas e polvere e prendono il nome di 'cirri galattici'. Euclid è in grado di vederli perché riflettono la luce ottica della Via Lattea. Le nubi brillano anche nella luce infrarossa lontana, come osservato dalla missione Planck dell'Esa.
(Y.Rousseau--LPdF)