Club Tenco, 'mai messa in dubbio cultura romana in brani Piotta'
L'artista polemico per l'esclusione del suo album dai finalisti
Botta e risposta tra il Club Tenco e Tommaso Zanello, in arte Piotta, dopo che l'artista ha protestato per l'esclusione del suo disco 'Na Notte Infame dai finalisti del premio Tenco - in programma il 17, 18 e 19 ottobre al teatro Ariston di Sanremo - nella categoria 'Miglior album in dialetto'. "'Na Notte Infame non sarebbe romano neppure al 50%, pur avendo titolo, storie, citazioni, luoghi, quartieri, modi di dire, cadenza, calata, slang, rap, ospiti legati alla nostra città", ha scritto ieri il rapper e produttore romano sui social, mettendo nel mirino il regolamento del premio Tenco, che prevede appunto che i testi dell'opera siano "scritti e cantati per oltre il 50%" in dialetto o lingua minoritaria". Requisito non riscontrato dal Club Tenco, che oggi tuttavia specifica "che non viene messa in dubbio la rappresentatività della cultura romana nei brani dell'artista, il che non implica che si tratti di un dialetto o lingua minoritaria". "A conoscenza dell'autorevole parere di Paolo D'Achille, presidente dell'Accademia della Crusca, ci teniamo a sottolineare che, anche se è difficile stabilire un confine tra dialetto romano e italiano, a fini pratici un confine deve essere tracciato per poter assegnare le targhe. A maggior ragione - sottolinea ancora il Club Tenco - perché la categoria 'migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia' nasce con lo scopo preciso di valorizzare un patrimonio culturale (linguistico, nello specifico) altrimenti non considerato. Nell'album 'Na notte infame, un solo brano su undici è in dialetto romanesco (Lella...e poi), sette canzoni sono in italiano standard (Ognuno con un se, Lode a Dio, Ode romana, Io non ho paura, Se se se se, Figli di un temporale, L'amore cos'è) e tre testi ('Na notte infame, Professore, Serpico) contengono sporadici tratti classificabili come dialettali inseriti all'interno di un testo in italiano". Il regolamento 2024 delle Targhe Tenco per 'I migliori dischi dell'anno' (il regolamento è pubblico e online sul sito), ricorda ancora il Club Tenco, recita: "Le sezioni 1, 2 e 4 devono contenere almeno la metà dei brani che siano afferenti alla categoria nella quale concorrono, salvo casi da valutare volta per volta", per cui si ritiene che l'album in questione non abbia i requisiti linguistici per competere nella sezione 2 (migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia), essendo la componente dialettale nettamente inferiore al 50% del totale. Si specifica che nella scheda di iscrizione compilata online dallo staff dell'artista, l'autocandidatura è stata inserita solo nella categoria 2 (migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia) e che nella scheda viene richiesto obbligatoriamente di accettare che chi manda la candidatura è "responsabile della scelta della categoria". Infine, "a tutti i giurati viene specificato per via scritta che 'la scelta della categoria deve essere conforme al regolamento. Sbagliando categoria si rischia che i voti vengano annullati nella fase di controllo, al termine delle votazioni'. Per il Club Tenco - conclude la nota - la questione si chiude qui".
(Y.Rousseau--LPdF)