Alla Scala il ballo si mette in mostra con Lo schiaccianoci
Nove minuti di applausi alla Prima con l'étoile Marchand
È lo spettacolo natalizio per eccellenza, ma anche una coreografia complessa e piena di bellissime difficoltà, tanti assoli e personaggi: la Scala, per la seconda volta in tre anni, ha scelto di inaugurare la stagione del ballo con Lo schiaccianoci firmato da Rudolf Nureyev. Con una prevedibile conclusione: nove minuti di applausi al debutto e tutte le recite soldout. E se da un lato forse la ripresa di uno spettacolo storico (al Piermarini è stato messo in scena nel 1969) piuttosto che una nuova produzione non appare la scelta più consona alla inaugurazione di una stagione, dall'altro è un perfetto biglietto da visita per presentare al pubblico l'intero corpo di ballo (scuola di ballo inclusa) e i progressi che ha fatto in questi anni. A dimostrazione della crescita dei danzatori guidati da Manuel Legris, sono sei i cast ad alternarsi nelle 14 recite, in cui le musiche di Cajkovskij sono eseguite dall'orchestra della Scala diretta da Valery Ovsyanikov, con il coro di voci bianche dell'Accademia. Alla prima (e all'anteprima giovani) e il 20 dicembre danzano nel ruolo di Clara Alice Mariani e in quello del Principe e di Drosselmeyer Hugo Marchand, étoile dell'Opéra di Parigi, splendidi protagonisti. Il 29 dicembre e 4 gennaio li sostituiranno Agnese Di Clemente e Claudio Coviello, nella recita di Capodanno, il 31 dicembre, e poi il 3 e 5 gennaio alla sera saranno sul palco Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. Il pomeriggio del 5 gennaio e poi il 9 sera Camilla Cerulli debutta nel ruolo di Clara, accanto a Navrin Turnbull, mentre il 7 e l'11 gennaio sarà la prima volta di Marco Agostino e Martina Arduino, mentre a Virna Toppi e Nicola Del Freo sono affidate le recite conclusive del 10 e 12 gennaio. Un lungo elenco che non include i tanti protagonisti di ogni singola recita a dar vita al re Topo, fiocchi di neve, i protagonisti della danza spagnola, della danza araba, di quella cinese e russa e della pastorale. Del balletto Nureyev ha sottolineato l'aspetto più psicanalitico, della crescita di Clara da bambina ad adolescente, ma questo non toglie il sapore da favola perfetta per il periodo di Natale.
(E.Beaufort--LPdF)